Il vulture resta a mio avviso una delle terre, enologicamente parlando, più affascinanti in Italia al di la di quelli che sono i territori che per tradizione e qualità sono iscritti di diritto nella leggenda delle zone vinicole dell'alta qualità.
Ho assaggiato molti vini di questa terra fantistica ma provare un passito dal cosi alto potenziale per un territorio, si in continua evoluzione, ma ancora con tanta strada d'affrontare devo dire non me lo aspettavo.
Cantina quasi sconosciuta al grande mondo del vino, bottoglia ricevuta in regalo quasi per caso; durante una passeggiata incontro un amico di vecchia data in compagnia di una persona del posto(mi trovavo a Maratea in Basilicata ovviamente) e chiacchierando vien furi che lui propietario di questa piccola realtà ha con se e desidera farmi assaggiare, quello che lui definisce il suo prodotto di punta... lo guardo un po sbigottito e accetto volentieri il regalo.
Veniamo quindi al giorno in cui decido di aprire questo passito ottenuto da uve moscato, vitigno molto diffuso in basilicata , a corto della solita grappa decido di spolverare questa bottiglia per chiudere la cena:
nel bicchiere si presenta di un colore ramato che fa pensare ad un lungo appassimento e di qualcosa decisamente amabile (quindi molto dolce) ma ecco che in modo innocuo quasi a spifferare, giunge in punta di piedi un odore molto delicato che ricorda leggermente il legno bagnato e di consenguenza l'autunno; inizio a bere e subito inconfondibile un gusto di pera che dolcemente spinge in direzione di un sapore di miele d'acero pieno elegante e infintamente invitante( a bere un'altro bicchiere chiaramente).
Un grandissimo passito equilibrato dall' armonia perfetta per nulla sblinciato e fortemente personalizzato al punto giusto da farti pensare: SPERIAMO CHE L'ANNO PROSSIMO RIESCO DI NUOVO AD INCONTRARE IL TIPO!!!!!!!!!!!!!!!!!